BACCANTI

Spettacolo di debutto della Compagnia, è andato in scena per la prima volta nel 2010 all’interno del Chiostro dei Marmi Romani dei Musei Civici di Reggio Emilia e ha concluso la sua tournée nel 2012.

APPROFONDIMENTI

Titolo: Baccanti
Autore: Euripide
Traduzione di: Giulio Guidorizzi
Regia di: Ilaria Carmeli
Musiche originali di: Andrea Vezzoso
Coreografie di: Elisa Davoli
Costumi di: Julia Rossi
Durata: 1 h e 15 min

Specifiche: Performabile sia all’aperto che al chiuso.
Non sono richieste particolari caratteristiche di palcoscenico ed è adattabile a diversi tipi di spazio
(fra cui: teatri, sale pubbliche, arene estive, piazze…)
Cast attori: 7 attori e coro di baccanti in numero variabile rispetto alle esigenze del richiedente/organizzatore.
Cast tecnico: 1 tecnico audio/luci della Compagnia. Dove possibile si richiede un tecnico d’appoggio in loco

TRAMA – PRESENTAZIONE

Dioniso, dio dei misteri e creatore stesso della tragedia, giunge nella città di Tebe per vendicarsi sulla
stirpe di Cadmo: il giovane re Penteo e sua madre Agave, pur avvisati dal profeta Tiresia, non ne
riconoscono la natura divina, attirandosi così l’ira del dio e delle sue seguaci, le Baccanti. Posseduti
dalla follia che Dioniso porta con sé, i personaggi della tragedia mostrano l’inquietante frattura che
l’esperienza dionisiaca apre nella psiche dei fedeli: una miscela di fanatismo, violenza e delirio mistico.
Pur rispettando i codici rappresentativi della tragedia greca, questo allestimento fonde diversi
linguaggi espressivi, guadagnandone in dinamicità e potenza comunicativa verso il pubblico.
Con Baccanti, opera probabilmente completata a breve distanza dalla morte, Euripide celebra l’ultimo
splendore e la dissoluzione della grande tragedia greca. La divinità irrompe sulla scena sconvolgendo
con la propria carica d’irrazionalità il mondo degli uomini; l’eroe tragico, che in Eschilo e Sofocle ha
sempre affrontato la sconfitta e la morte senza perdere la propria grandezza, è degradato e
ridicolizzato: quando il sacro scuote la sfera umana ogni regola è sconvolta, ogni equilibrio è spezzato.
Dioniso è dio delle fiere e fiera egli stesso, porta una follia che rende gli uomini – come nei riti
sciamanici – simili ad animali sovvertendo l’ordine delle cose: nella foresta, antica ombra che
trasforma in nuova ombra tutto ciò che esce dalla civiltà per camminare e perdersi nel suo labirinto di
alberi, il cacciatore diventa preda, l’uomo assume l’aspetto di donna e la madre divora il figlio.
“Baccanti”, tragedia dionisiaca per eccellenza, parla direttamente allo spettatore contemporaneo
perché attinge ad archetipi e paure atemporali. La distanza incolmabile fra l’umano e il divino, la
solitudine dell’uomo davanti al mistero, lo scatenarsi inarrestabile dell’irrazionale e della violenza:

Dioniso, signore incontrastato della tragedia, non è il dio gioioso del vino e delle feste, ma una divinità
antica sepolta sotto i molti strati delle culture europee e pronta a riemergere.
La scelta di “Baccanti” è un’occasione per avvicinare il pubblico all’affascinante mondo della tragedia
greca, grazie anche ad un allestimento che fonde in tempi scenici incalzanti teatro, musica e
coreografie danzate.

L’allestimento è stato una sorta di manifesto d’intenti della Compagnia: trovare un nuovo codice interpretativo, attraverso il quale dare una rinnovata potenza comunicativa a testi immortali di tutte le epoche, pur rimanendo fedeli agli stessi, evitando fuorvianti stravolgimenti o riscritture azzardate. 

Per fare questo si è deciso di unire al teatro la danza e diversi altri linguaggi espressivi, dando vita ad uno spettacolo dinamico e di forte impatto. Ad incorniciando il tutto, un particolarissima ricerca musicale che ha fuso ritmi e sonorità più moderne con l’utilizzo di strumenti e tonalità rigorosamente del periodo storico e culturale in cui è vissuto Euripide.  

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